VIAREGGIO. “La questione Primo Soccorso dell’ASL-Croce Verde ha suscitato interesse. Bene. Più di una volta se ne è parlato sulla stampa. Ciò non può essere che positivo: segnala come attorno ai temi della sanità sia viva l’attenzione.” Milziade Caprili, capogruppo de la Sinistra/l’Arcobaleno in consiglio comunale, interviene sul tema della sanità in Versilia.

“Le soluzioni che via via vengono approntate avrebbero bisogno di sedi pubbliche nelle quali tentare di riassumere i termini reali delle singole vicende. Non solo per poter giudicare ma per contribuire alla loro definizione.

“Nel caso in oggetto – il Primo Soccorso – i giornali hanno riportato fedelmente lo stato dei fatti,aggiungendovi commenti non solo del tutto legittimi ma da prendere in seria considerazione. Infatti , sia l’ASL che noi sulla vicenda andiamo con i piedi di piombo.

“Il perché risulta facilmente comprensibile: siamo di fronte ad un servizio che ha dimostrato e dimostra una grande vitalità . Testimonianze più che eloquenti del ruolo che il Primo soccorso ha, possono essere desunte anche dai numeri: nel 2011 ci sono stati 23.490 accessi di cui 17.349 per prestazioni infermieristiche e 6.141 per prestazioni mediche.

“Sessantaquattro cittadine e cittadine di Viareggio varcano ogni giorno le porte del Primo Soccorso. Non è poco. Come non è da sottostimare il consenso della gente che reagisce negativamente anche solo all’idea che questo servizio possa essere tolto.

“Siamo tutti consapevoli di ciò come sappiamo dell’improbo lavoro già in atto al pronto Soccorso del Versilia che la mancanza di strutture come la nostra potrebbe ulteriormente aggravare.

“C’è poi il non trascurabile – e noi non lo abbiamo mai trascurato e non inizieremo proprio ora – particolare che lavorano presso la struttura otto medici (quattro a tempo pieno e quattro a sostituzione e cioè con 4-5 turni mensili) e cinque infermieri.

“L’ASL ci ha posto molto correttamente un problema: le linee guida della sanità porterebbero ad una evoluzione di questo tipo di servizi,sarebbe possibile studiare cambiamenti anche da noi? Ecco il punto: non ci sarà alcuna chiusura o alcun ridimensionamento del Primo Soccorso se non a fronte di un nuovo servizio che sia in grado di migliorare le prestazioni offerte ai cittadini.

“Di questo si sta discutendo con due punti di riferimento: le quasi 24mila persone che si rivolgono a noi e i dipendenti che hanno con noi un rapporto di lavoro ormai di anni. La vicenda, poi, si va intrecciando con i mutamenti che sono intervenuti e si stanno discutendo – nazionalmente, s’intende – relativamente al ruolo e agli orari, alle prsenze dei medici di famiglia.

“Questa discussione potrebbe approdare ad una nuova (per noi) struttura di erogazione di sevizi medici ed infermieristici, una sorta di Casa della salute che si avvalga anche del lavoro ,messo in comune, di cinque o più medici di base.

“Lo vorrei dire con il massimo di sincerità: non tutto ci è chiaro e stiamo aspettando di poter visitare e poterci confrontare con esperienze avanzate in Toscana (Empoli, per esempio) così da essere messi in grado di presentare,insieme ai nostri medici e ai nostri infermieri, una ipotesi che superi in positivo il Primo Soccorso.

“Per ora, statene certi, ci teniamo caro quello che abbiamo.”

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